Il 26 settembre 2024 è stata lanciata la campagna nazionale “Quanto vale il futuro? Più Servizio Civile per investire nei giovani e nel bene comune!”, promossa da diverse realtà del terzo settore, tra cui CSVnet, CNESC (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile), CSEV (Coordinamento spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto), il Forum Nazionale del Servizio Civile e la Rappresentanza Nazionale degli Operatori Volontari. L’obiettivo principale della campagna è sensibilizzare il Governo sulla necessità di stabilizzare i fondi destinati al Servizio Civile, garantendo così continuità e accesso a un numero maggiore di giovani volontari.
Le organizzazioni promotrici della campagna hanno chiesto al Governo un finanziamento minimo di 280 milioni di euro per il 2024, una cifra necessaria per assicurare la partecipazione di almeno 61.500 operatori volontari all’anno, impegnati in progetti sia in Italia che all’estero. Questa richiesta è stata presentata durante il Festival Nazionale del Servizio Civile “La pace non si aspetta, si prepara!”, tenutosi al DumBo Space di Bologna.
Nonostante un triennio positivo grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Servizio Civile rischia di tornare in una situazione di precarietà. I rappresentanti delle organizzazioni coinvolte hanno espresso preoccupazione per il futuro dell’Istituto della Repubblica, che ha come finalità la difesa civile non armata e nonviolenta del Paese. Con i fondi attualmente stanziati, solo 20.000 giovani potranno partecipare al Servizio Civile nel 2024, un numero che crescerà a malapena a 35.000 per gli anni 2025 e 2026, ben lontano dalle 61.500 persone richieste dalle organizzazioni.
Un investimento nei giovani e nel bene comune
Le organizzazioni promotrici della campagna chiedono al Governo di continuare a investire nel Servizio Civile come strumento essenziale per coinvolgere i giovani nella crescita del Paese e per promuovere il bene comune. Stabilizzare i fondi e garantire risorse adeguate permetterebbe non solo di avviare al servizio migliaia di volontari ogni anno, ma anche di dare continuità a progetti fondamentali per la società, in Italia e all’estero.