L’11mo Giving Report di VITA delinea un quadro complesso per il 2023, nonostante le donazioni siano in significativo aumento

Il 2021 ha visto un aumento impercettibile delle donazioni al non-profit fatte dagli italiani, con un modesto +0,04% rispetto all’anno precedente, segnando un mantenimento del “livello di generosità” dopo il significativo incremento del 2020 durante l’emergenza sanitaria. I dati del ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle deduzioni e detrazioni fiscali per il 2021 indicano che il valore totale delle donazioni ha raggiunto i 6,790 miliardi di euro, nonostante un calo negli atti donativi. Questi risultati sono inclusi nel IX Italy Giving Report di VITA a cura di Sara De Carli, un’analisi molto dettagliata che tiene conto anche delle donazioni informali e quelle non dichiarate.

Tuttavia, sorgono domande riguardo alla solidità del settore del non-profit di fronte a possibili sfide future. Il 2023 ha visto segnali di difficoltà crescenti, anche prima del cosiddetto “incidente del pandoro”: dubbi sul futuro delle donazioni, con un aumento dell’importanza delle emergenze e delle crisi internazionali nel sostenere gli aiuti. Allo stesso tempo, si è notata una diminuzione dell’importo medio donato, attribuibile sia al contesto economico generale sia al carattere più impulsivo delle donazioni in risposta alle emergenze.

Ci sono anche cambiamenti culturali in atto: un’indagine nota come Donare 3.0 indica che il 39% degli italiani considera le donazioni come una pratica occasionale su richiesta, mentre solo il 24% le vede come parte centrale della propria vita.

Il rapporto Italy Giving Report delinea diverse sfide affrontate dal settore, coinvolgendo venti esperti che discutono temi che vanno dall’incremento dell’interazione comunitaria al ritorno delle strategie di comunicazione tramite email. Indipendentemente dagli eventi imprevisti come il “pandoro gate”, fiducia, impatto e relazioni rimarranno i principali temi chiave del 2024.

Il rapporto include anche un capitolo sulle dinamiche tra il profitto e il non-profit dopo il caso Balocco-Ferragni, con contributi da esperti del settore. Vi è inoltre una galleria di esempi positivi di marketing correlato alle cause, che vanno dai prodotti di torroncini per Aism realizzati dalla cooperativa Work Crossing, nata nel carcere di Padova, al supporto della Lilt tramite la vendita di cavolfiori della Piana del Sele, fino alla lunga collaborazione tra Bulgari e Save the Children.

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